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affetti, averi, timori di assenza salvifica e si precipita come un kamikaze sulla nave dell’incoscienza. L’atteggiamento è modificato, però, nei casi di vis-a-vis, questo dimostra come gli occhi del mondo e l’opinione altrui influiscano sulla nostra esistenza. Anche, soprattutto, nella corsa al successo tradotta in potere-danaro. Non desidero far passare per caratteriali delle condizioni mentali presenti in molti gruppi sociali, voglio solo sottolinearne la frequenza, a costo di essere tacciato, dai miei cari circum- vesuviani, di psicopatia, bruttezza, codardia, che giustificherebbero il movente delle considerazioni esposte.
I TIMBRI
L’ultima nota tecnica di questo lavoro riguarda la fabbricazione di prodotti abbastanza a margine delle arti grafiche, ma che ne assumono molte peculiarità. Non tutte le botteghe artigiane si cimentano nella fabbricazione di timbri. Il motivo del dissenso è poliedrico. Alla base vige il convincimento che la produzione di timbri non eseguita a tempo pieno rappresenti una perdita di tempo prezioso da sottrarre ad operazioni più remunerative. Intanto il

sistema classico per la produzione dei timbri ne prevede una quantità minima per giustificare la convenienza economica in relazione al lavoro da svolgere, che resta quasi immutato rispetto ad un numero esiguo o nutrito di timbri da realizzare, perché le fasi di lavorazione rimangono invariate, indipendentemente, appunto, dalla quantità di timbri. La composizione linotipica non fa pesare nemmeno alla mia persona il numero delle righe destinate alla trasformazione in gomma. Bisogna confessare che noi altri fabbricanti di timbri ci strofiniamo le palme delle mani in vista di leggi e riforme di natura fiscale, perché in quelle occasioni sforniamo, e proprio il caso di dire, centinaia di nuovi timbri. A sollevare la precarietà stagnante delle botteghe artigiane di provincia è proprio tale mago della pioggia, concretizzato nei provvedimenti legislativi, riforme fiscali o sanitarie, consultazioni elettorali, ecc. In questi casi la bottega artigiana concentra l’attenzione sulle richieste del momento, vincendo un po’ la precaria situazione delle commesse legata ad una domanda sempre più labile, riscattando, infine, anche se per pochi giorni da leone, la dignità professionale,